I professori Romagnoli e Burioni ospiti da Fazio per informare su donazione e trapianto di organi e tessuti

 

Importante intervista sulla tematica della donazione di organi e tessuti nella puntata del 24 marzo della trasmissione “Che tempo che fa” su Warner Bros Discovery – Nove.

L’intervista ha visto la partecipazione del professor Renato Romagnoli, direttore del centro trapianto di fegato presso la Città della Salute e della Scienza di Torino, e del professor Roberto Burioni, importante virologo, immunologo e divulgatore scientifico italiano.

Filippa Lagerbäck li ha annunciati dopo aver ricordato che il prossimo 14 aprile si celebrerà la giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti.

Fabio Fazio ha condotto l’intervista, ponendo domande fondamentali sulle modalità e l’importanza della donazione di organi.

L’intervista ha posto l’attenzione su un tema di grande rilevanza sociale, evidenziando l’importanza della donazione di organi e tessuti per salvare vite umane e migliorare la qualità della vita delle persone in attesa di trapianto. È stato anche ricordato il valore della sanità pubblica grazie alla quale si possono effettuare i trapianti in Italia, come dimostrato dai 4050 trapianti eseguiti dal centro trapianto di Torino in 33 anni di attività.

 

Questi i principali punti trattati prevalentemente in risposta ai quesiti sottoposti da Fabio Fazio.

La donazione – un gesto di generosità fondamentale per la salute di tutta la nostra comunità

Burioni ha così espresso il valore della donazione degli organi e tessuti: “La donazione degli organi è qualcosa che avviene quando si è morti quindi bisogna pensarci in vita. La possibilità di trapiantare gli organi e salvare letteralmente vite parte da questo gesto di generosità: senza le donazioni degli organi non ci sono i trapianti. Quindi  donare i propri organi è un gesto di generosità fondamentale per la salute di tutta la nostra comunità.”

Modalità di accertamento della morte e prelievo degli organi

Il prof Romagnoli ha ricordato che l’accertamento di morte è normata in tutte le nazioni da leggi dello Stato e che ha implicazioni importantissime come quelle giuridiche, legali; l’accertamento di morte prevede che si certifichi la perdita irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo. Esistono due modalità per accertarla con criteri cardiologici e con criteri neurologici: quella è la morte. Il prof. Burioni ha precisato che il prelievo degli organi può avvenire solo dopo che la morte, ovvero la condizione di perdita irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo, è dimostrata per sei ore.

Anzianità dei donatori

Alla domanda di Fazio sull’età massima in cui si possono donare gli organi, Romagnoli ha risposto che non ci sono limiti di età per il fegato che è l’organo di cui si occupa principalmente.  In Italia siamo arrivati ad avere il record mondiale del donatore più anziano: un trapianto fatto a Pisa l’anno scorso grazie ad una donatrice di 100 anni 10 mesi.

Donazione da vivente

Rispondendo alla domanda di Fazio sulla donazione da vivente, il professor Romagnoli ha confermato che da vivente si può donare una parte del fegato. In genere sono dei genitori che donano la parte sinistra del proprio fegato ai propri figli però ci sono anche possibilità di altri tipi di accoppiamenti che permettono il trapianto di fegato da donatore vivente

Quante persone si possono salvare

A questa domanda ha risposto il prof. Burioni: “Con un singolo gesto di donazione se tutti gli organi sono funzionanti si possono salvare sette vite e a due occhi si può restituire la vista. Quindi un gesto fantastico e che noi possiamo fare perché la scienza è andata avanti, abbiamo trovato modo di controllare il rigetto, siamo arrivati a questo punto però la partenza di tutto è ancora questo semplice gesto di generosità che peraltro non ci costa nulla perché avviene quando a noi gli organi purtroppo non servono più.”

Qualità di vita dopo il trapianto

Questa la risposta di Romagnoli: “Quasi il 90% dei pazienti trapiantati di fegato – le parlo dell’organo che conosco meglio – lavorano o sono in grado di lavorare; quindi non è soltanto un allungamento della vita ma è soprattutto una qualità della vita, un ritorno alla vita attiva ed essere promotori di salute nella società.”

Come si può fare per mostrarsi disponibili alla donazione

Ricordando che il prossimo 14 aprile, sarà la Giornata Nazionale per la Donazione di Organi e Tessuti, e che la donazione degli organi non è una scelta solo nobile ma anche intelligente, Fazio ha chiesto come poter dimostrare la propria disponibilità alla donazione.

Romagnoli ha sottolineato che ci sono tre A per scegliere di dichiarare la propria disponibilità alla donazione:

  • Anagrafe – quando andiamo in anagrafe per rinnovare la carta d’identità ci viene chiesta alla fine della procedura la disponibilità o meno dichiararsi donatore di organi.
  • Autografo – se noi scriviamo su un foglietto di carta che teniamo nel portafoglio firmato e datato che siamo disponibili che ci dichiariamo donatori di organi questo ha un valore legale.
  • E poi l’ultima A – le associazioni cioè se io sono iscritto all’AIDO per esempio che è l’associazione principale, questo ha un valore legale per la propria dichiarazione di volontà

A riguardo dell’ultimo punto, il prof. Romagnoli ha voluto ringraziare le associazioni del dono come ad esempio l’AIDO e le associazioni di trapiantati e trapiantandi tra cui l’AITF che riguarda il fegato e che ogni giorno offrono aiuto e supporto nella loro attività.”