30 anni di AITF
6 maggio 2018 – Si è da poco conclusa la quarta festa Nazionale AITF organizzata a Torino in occasione del trentennale della sua fondazione. Questi i principali eventi previsti nel programma:
Venerdì 4 maggio – Titolazione DH Trapianti di fegato a Carlo Maffeo
Sabato 5 maggio – Convegno “Trent’anni di AITF”
Domenica 6 maggio – Assemblea Nazionale AITF
Si riportano nel seguito alcuni interventi del convegno “Trent’anni di AITF” ed alcuni articoli di quotidiani relativi all’evento.
Avv. Gian Paolo Zanetta – Direttore Generale A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino
Desidero fare tre rapide riflessioni.
La prima è di affetto perché conosco l’AITF da tanti anni e ho visto nel percorso di questi anni quanto avete fatto, che cosa è stato il vostro contributo per la sanità pubblica ma soprattutto per le persone che si sono avvicinate alla sanità pubblica. Credo che questa sia oggi una occasione importante che voi festeggiate ma anche che vi è dovuta nel senso del riconoscimento di quello che voi avete fatto.
Il secondo aspetto collegato al precedente è la gratitudine perché sono convinto che il valore che oggi ha il Centro Trapianti nella Città della Salute rappresentato dal professor Salizzoni e dal professor Romagnoli che è qui presente e da un insieme di professionisti che operano a vari livelli, da medici a infermieri in questa struttura, non avrebbe potuto raggiungere i livelli di eccellenza senza l’AITF.
Voi avete avuto sin dall’inizio questa capacità di essere un supporto per i parenti, un supporto per i pazienti, essere al loro fianco per aiutare e collaborare. Credo che questo sia stato un elemento fondamentale non solo per le persone che voi avete coinvolto ed assistito ma anche per una struttura pubblica che allora si avventurò in questo percorso sui trapianti ma che aveva bisogno di avere intorno tutto un contorno di supporto.
Terzo elemento che volevo trasmettervi è l’ammirazione per la vostra associazione. Ammirazione non solo per quello che avete fatto ma anche per la capacità che ha attualmente il vostro presidente professor Borgogno di trasformarsi riuscendo a seguire le trasformazioni in corso nella sanità pubblica.
Tutto questo per continuare a dare un servizio al paziente, ai parenti dei pazienti e a tutti coloro che affrontano l’esperienza del trapianto e i relativi percorsi all’interno della sanità pubblica.
Quindi oggi è una giornata importante nella quale siamo noi che applaudiamo voi per quello che avete fatto e che vi chiediamo di poter continuare.
Noi abbiamo bisogno come sanità pubblica del vostro supporto del vostro aiuto, del vostro conforto, del vostro affiancamento perché ritengo che in una fase così delicata di trasformazione del nostro settore, in una fase così delicata di trasformazione della sanità pubblica, voi siete fondamentali ed essenziali.
Chiudo con un ringraziamento a tutta l’equipe del Centro Trapianti della città della Salute perché credo che gli sforzi di questi trent’anni hanno portato a straordinari risultati.
Abbiamo festeggiato recentemente i 3000 trapianti ma ormai si sta andando ben oltre quella cifra.
Credo che sia veramente un punto fondamentale non certo per raggiungere soltanto dei record ma per dire che risposta è stata data ai bisogni del cittadino.
Silvio Magliano – Vice Presidente di CSVnet, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.
Nel portare i saluti del Centro Servizi per il Volontariato, non posso non ricordare i tanti consigli che il presidente Maffeo mi dava costantemente. Il Centro Servizio aveva nell’AITF una delle sue associazioni fondatrici. Maffeo ha fatto parte del consiglio direttivo del Centro Servivi come revisore.
Per me è stato un grande maestro.
Devo dire che la storia di AITF deve molto al coraggio di un uomo a differenza di chi spesso magari superando una propria difficoltà desidera cancellare il percorso della malattia. Lui invece ha reso la sua storia un patrimonio di tutti. Noi e l’intero Paese dobbiamo essere grati per questo coraggio.
Il volontariato rappresenta in questa nostra Italia quel motore, quella scintilla che permette di cambiare le cose. E con l’AITF ciò è accaduto nell’ambito sanitario.
Una delle cose che mi ha sempre colpito dell’AITF e che aveva il desiderio di fare “compagnia” alla totalità del fatto legato al trapianto quindi al paziente, ai familiari. Soprattutto non lasciava sole le persone che dovevano sottoporsi a quel percorso perché il vero problema che vivi quando ti accade una diagnosi di quel tipo, è che non sai con chi parlare – hai bisogno di avere un conforto.
Oltre alla fortuna di avere in Piemonte l’eccellenza nel nostro Centro Trapianti, abbiamo anche la fortuna di avere delle persone che danno quel tempo in più, quel tempo gratuito in più permettendo a queste persone di non essere lasciate sole.
Vorrei con voi oggi ricordare una bellissima frase di di Jung che secondo me racchiude un po’ la storia dell’AITF
Si sopravvive di ciò che si riceve ma si vive di ciò che si dona.
Perché è evidente che la vita si allunga grazie al dono di un altro ma la forza del volontariato di AITF è sempre stata quella di continuare a donare se stessi nella forma più grande che ha la nostra società, quella di darsi gratuitamente. Per cui io sono qui per farvi gli auguri per questi trent’anni e mi auguro che ci siano altri trent’anni in avanti per poter continuare a fare compagnia ai pazienti, alle famiglie.
Auguri alle famiglie, ai medici, ai volontari, nonostante le trasformazioni che il mondo del no-profit, del mondo del volontariato dovrà affrontare come diceva prima il presidente professor Borgogno.
Ci apprestiamo come centro servizi ad aiutare le associazioni a cambiare un po’ pelle rispetto alla riforma del terzo settore.
Però è evidente che non ci sarà riforma del terzo settore che possa togliere quell’aspetto eccezionale, quella scintilla per cui ad un certo punto decidi di dare gratuitamente il tuo tempo perché ti rendi conto che l’altro non è un utente, non un paziente ma è un compagno di tutti i giorni per la vita. Pertanto grazie ai medici, grazie a voi volontari e grazie a questo miracolo che accade nell’umanizzazione di questo “fatto medico” dovuto alla AITF.
Sergio Chiamparino – Presidente della Regione Piemonte
Oggetto: Saluto per Convegno “Trent’anni di ITF”
Caro presidente Borgogno,
cari amici,
purtroppo impegni istituzionali mi impediscono oggi di essere con voi a festeggiare i trent’anni dell’Associazione Italiana Trapiantati di Fegato. La vostra associazione ha il grandissimo merito di aver accompagnato e sostenuto lo sviluppo di una delle più importanti eccellenze della sanità italiana: il centro Trapianti della Città della Salute del prof. Mauro Salizzoni, che so essere oggi presente in sala.
Un sostegno fattivo, perché tra di voi ci sono persone generose, che hanno messo a disposizione professionalità e tempo per sostenere i trapiantati e le loro famiglie, aiutare la ricerca in questo campo, sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato tema della donazione degli organi, cercando canali di confronto con la politica e con gli enti locali. Un lavoro essenziale, di cui, come amministratori pubblici, non possiamo che tenere conto, e di cui vi ringrazio.
Ci tengo in questa sede a sottolineare il grande impegno profuso dalla nostra amministrazione nel Coordinamento Donazioni e Prelievi di Organi, il cui lavoro ha permesso, negli ultimi anni, di invertire una tendenza non positiva e riportare il Piemonte nelle prime posizioni nazionali. Al raggiungimento di questo risultato ha contribuito anche l’impulso dato dalla Giunta regionale che lo ha inserito tra gli obiettivi indicati ai direttori generali delle Aziende sanitarie. Un impegno che ci ha permesso, nel 2017, di superare il dato dell’anno precedente: in particolare, a fine novembre 2017 sono stati effettuati 199 trapianti di rene (sono aumentati del 50% quelli da donatore vivente), 155 di fegato, 24 di cuore, 30 di polmone e uno di pancreas. Un dato che ci stimola a proseguire con determinazione sulla strada della sensibilizzazione.
Non mi resta dunque che augurare buon compleanno all’AITF e a tutti i soci, ricordando con particolare affetto il vostro fondatore, ing. Carlo Maffeo, nel primo anniversario della sua scomparsa.
Sergio Chiamparino
Presidente della Regione Piemonte
Chiara Appendino – Sindaca di Torino
Buongiorno a tutti e grazie per questo invito. Sono emozionata nel poter partecipare a questo momento. Devo dire che il video iniziale racconta praticamente tutto, sia nelle immagini, sia nel sentimento che si è sentito anche in sala con gli applausi che hanno ricordato i vari momenti della storia di questa magnifica comunità.
Io vorrei sottolineare tre aspetti che credo in qualche modo racchiudono anche gli interventi precedenti.
Il primo è che un sindaco non può che essere orgogliosa di questa comunità che voi rappresentate.
Quindi il primo sentimento che voglio esprimere a nome della città è quello di orgoglio perché c’è una grandissima capacità del centro di eccellenza riconosciuto anche grazie a questa comunità che ha permesso uno sviluppo importante.
Il secondo sentimento è di gratitudine perché come già detto negli interventi prima del mio, quando si raggiungono certi risultati come si è fatto in questi anni, è grazie a persone come voi che decidono di donare tempo, competenze, passione mettendoci anche del proprio, perché quando si dona qualcosa si toglie da qualche altra parte, sempre e comunque. Si tratta di tempo, si tratta di impegno e quindi la gratitudine è doverosa riconoscerla in questo giorno importante ma è anche un piacere riconoscerla perché orgoglio e gratitudine sono due sentimenti che spesso non sono accomunati ma oggi devono essere accomunati.
Il terzo, più che sentimento è un riconoscimento. Voi siete da esempio non solo per la comunità scientifica e medica ma siete d’esempio per la comunità in senso più ampio. Lo dico spesso, siamo in un momento molto difficile dal punto di vista sociale, economico, ed è un momento in cui si parla di muri che si alzano, si discute spesso di una società che tende a disgregarsi anziché unirsi, di una società dove si tende a far prevalere il singolo anziché la comunità.
Io credo che nella vostra realtà e in quello che voi avete fatto in questi anni e che continuerete a fare, ci sono tutti gli ingredienti di cosa significa essere comunità ed essere comunità coesa.
Per questo siete da esempio oltre all’importante risultato medico scientifico raggiunto. Nel momento in cui si tende a chiudersi in se stessi, avere una comunità come la vostra che si mette in gioco anche in momenti molto difficili, che sta vicino all’altro, che crede nel volontariato e che dona una parte di se, e quando dico dona una parte di se, parlo di tempo, di energie, in quei valori noi troviamo il senso di comunità e quindi voi siete esempio per noi istituzioni.
Quindi io chiudo ringraziandovi per questi tre motivi perché siete motivo d’orgoglio, grazie per quello che fate e perché siete da esempio per il futuro che noi possiamo costruire grazie proprio alle singole persone come voi che hanno deciso di essere comunità.
Grazie e buon proseguimento.
Prof. Salizzoni – Direttore del Centro Trapianti della Città della Salute e della Scienza di Torino
Questo il saluto del Professor Salizzoni a conclusione del convegno
Ho avuto pressioni non indifferenti per essere breve. Mai pressioni sono state più gradite per una ragione molto semplice: in una situazione in cui l’emozione rischia di prevalere, l’essere brevi evita di dire delle stupidaggini.
Non posso non ricordare il passato dell’AITF tenendo naturalmente conto del suo presente e del suo futuro bello come sicuramente sarà. Non posso non ricordare uno per tutti: Carlo Maffeo.
Ricordo come è nata l’AITF, all’inizio con difficoltà non indifferenti ma via via superate sempre con più grande facilità e soprattutto condizioni.
Ricordo come l’AITF è stata un supporto fondamentale all’attività di trapianto da noi svolta in questi trent’anni.
Eravamo all’inizio dei poveretti, non avevamo mezzi, non avevamo modo di formare nessuno. Forse avevamo qualche capacità e tanto entusiasmo ma nient’altro.
Ebbene l’AITF ci ha aiutato in passaggi assolutamente cruciali e se siamo quello che siamo adesso, possiamo dire grazie anche soprattutto all’AITF.
Concludo con un abbraccio a tutti voi. Concludo dicendovi che vi voglio molto bene ma ancora più bene voglio, non me ne vogliate, ai vostri donatori.